Clara Nepitello taglia il traguardo dei 100 anni. Intervista del Direttore di AltaVita News

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Clara napitello - 100 anni - AltaVita-IRA

Ha una simpatia innata. Ed è di una semplicità disarmante. Nel suo vocabolario non esistono le parole rimpianti, preoccupazioni, invidie, rancori. Un modo di essere il suo che fa a pugni con la vita caotica di oggi. A cent’anni è sempre sorridente, scherza. È anche dinamica, tenace e rappresenta un mirabile esempio di saggezza, che affonda le radici nella nostra gente veneta di ieri.

Lei è Clara Nepitello, nuova centenaria ospite del Pensionato Piaggi. Veneziana, è nata nella città lagunare il 15 ottobre 1920. Ha vissuto a lungo in Riva degli Schiavoni, nel sestriere Castello, poi si è trasferita a Santa Marta, nella casa dei Ferrovieri, perché il marito era un dirigente delle Ferrovie.

Da 5 anni è ospite al Piaggi.

Come si sta qui nel pensionato signora Clara?

“Se tu guardi il pelo nell’uovo un qualche peletto ce lo trovi. Io non sto male, anzi. Sono tranquilla, pulita, non mi manca niente. Tutti sono gentili”.

Perché ha lasciato la sua casa per il pensionato?

“A casa ero rimasta da sola. Avevo 95 anni e avevo necessità di stare più vicina ai miei due figli”.

Ha nostalgia di Venezia?

“Qualche volta…”

Cosa le piaceva di Venezia?

“Tutto”.

Adesso la sua città la trova cambiata?

“Oggi mi pare un pochetin più complicata. Un pochetin…”.

Signora Clara qual è il segreto per arrivare a cent’anni e anche superarli?

“Bisogna non farsi tanti problemi, non affannarsi e cercare di stare meglio che si può”.

Sua figlia, che è qui accanto a lei, afferma che lei è stata anche fortunata ….

Sì, vede le mie mani? Sono ancora ben ferme. Non mi sento niente, ringraziando il Cielo…”.

Ha dei nipoti, signora?

“Tre, due femmine e un maschio che mi danno tante soddisfazioni”.

Le vogliono bene?

“Mah … Spero proprio di sì”.

Signora come le sembrano i giovani di oggi?

“Mah… Secondo me pretendono un po’ troppo…”

Invece ai suoi tempi com’erano?

“Più posati, c’erano minori possibilità e avevamo meno grilli per la testa”.

Torniamo al suo passato. Che scuole ha frequentato?

Quinta elementare. Poi sono andata subito a lavorare in una sartoria da uomo. La Ceriello, che ai miei tempi era la più rinomata di Venezia. Poi mi sono sposata e ho continuato a fare la sarta a casa. C’erano due figli da tirare su…E sono venuti su bene. Quando il maschio si è laureato in ingegneria elettronica ricordo che ho pianto dalla gioia. Il voto di laurea è stato 108, lo ricordo come fosse adesso”.

Ha dei bei ricordi della sua gioventù?

“Tutti…”

Che mestiere faceva suo papà?

“Era fotografo. Un po’ strambo ma tanto bravo e intelligente. Anche il suo nome era un po’ bizzarro: Ernante”.

E’ stato particolarmente difficile per lei il periodo della guerra?

“No, io era abbastanza tranquilla. Sapevo che Venezia non l’avrebbero bombardata. E’ troppo fragile. Ricordo che la sera per tornare a casa, con le luci tutte spente, usavo una pila azzurrata che puntavo verso terra. Nel buio si notavano qua e solo le fiammelle delle sigarette che fumavano gli uomini. Sapete cosa mi è successo una sera? Era inverno, tornavo a casa, potevano essere le 19. Su un ponte … boom. Mi sono scontrata con un uomo. Lui è finito contro una parete, io sui gradini. Quando ci penso mi viene ancora da ridere, ma quanta paura…”.

Ha patito anche la fame durante la guerra?

No, io non sono mai stata una grande mangiatrice. Ricordo che ho mangiato tanta polenta e marmellata”.

A proposito di paura come è cambiata la sua vita da quando è arrivato il Covid?

Nessun particolare problema. Mi dispiace solo che posso vedere i miei cari con minore frequenza…”.

Mi hanno detto che lei, signora Clara, è una bravissima attrice teatrale…

“Il teatro mi è sempre piaciuto fin da ragazza. Ho recitato dalle suore. Qui al Piaggi fino allo scorso anno ho partecipato all’attività teatrale. Ho recitato in Romeo e Giulietta e ancor prima nel Sogno di una notte di mezza estate…”.

E ora che attività svolge?

“Sono diventata un’accanita giocatrice della tombola… Tempo fa giocavo anche a bocce. Ho vinto anche qualche gara”.

Le piace leggere?

“Diciamo che mi piaceva, per via della vista che con gli anni si è ridotta. Mi piacevano molto i libri di Andrea Camilleri. Ho visto tutti i racconti del commissario Montalbano interpretati da Luca Zingaretti”.

Com’è la vita di centenaria?

“Molto tranquilla. Non ho dispiaceri. E cerco di non essere di peso a nessuno…”

V.P.