Un gioioso ciao all’estate.

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Festa al Centro Servizi Beato Pellegrino con il Duo Armònia

“Sono anni che veniamo a cantare qui e ogni volta ci prende una emozione fortissima. Vedere questa sala gremita di nonni e nonne, che cantano assieme a noi, che muovono ritmicamente le braccia come volessero stringerci a loro, ci trasmette un qualcosa di indescrivibile, un misto di energia, partecipazione, felicità, gioia. Noi doniamo la nostra voce, loro ci ripagano con il loro entusiasmo. Crediamo che ogni canzone li trasporti negli anni della loro gioventù. La musica scava nei ricordi”.

Così Isabella e Alessandro, che compongono il Duo Armònia,  hanno commentato il pomeriggio musicale che ha avuto come teatro la Sala Polivalente del Centro Servizi Beato Pellegrino di AltaVita-Ira.

Tutto si è svolto al meglio in questa festa d’estate, tornata dopo gli anni del Covid.

Il Servizio Educativo/Animativo aveva preparato i ritornelli delle canzoni che gli ospiti delle residenze Mimose, Fiordalisi,Rose e Tulipani  hanno poi cantato assieme al Duo.

In scaletta c’è stato posto anche per due sorprese, svelate dal presentatore del pomeriggio canoro, Bruce Jahnsen, un intrattenitore nato.

Isabella e Alessandro, da tempo beniamini degli ospiti di AltaVita-Ira, si sono confermati veri professionisti. Hanno costituito il Duo nove anni fa e da allora per entrambi c’è stata una crescita continua, restando fortemente radicati al loro lavoro.

Il repertorio è vastissimo, fatto esclusivamente di canzoni italiane, ci tiene a sottolineare Isabella.

La scaletta varia in rapporto con il pubblico e spesso è lo stesso pubblico a crearla. Così è stato anche nel corso del pomeriggio ad AltaVita.

Il Duo Armònia si è confermato credibile e spigliato, sa creare le giuste atmosfere sottraendo le canzoni al logorio degli anni.

“Besame mucho” è stata la canzone d’apertura, seguita da “Un amore disperato” di Nada.

Quindi un breve intermezzo per inquadrare la festività del Ferragosto e la necessità di ricrearsi un momento di serenità per scordare violenza e guerra. Con quali armi? “Con la nostra potenza culturale – ha spiegato Bruce Jahnsen-  con la bellezza che poi sfocia nella musica, nel canto per trasformarsi in gioia”.

Poi altra musica: “Sono un italiano” con il ritornello “lasciatemi cantare con una chitarra in mano” cantato con sicurezza da tutti gli astanti, poi “Cambio faccia” di Annalisa, “Rose rosse”, poi l’intramontabile canzone che attacca così: “Ci sono milioni di stelle, in città centomila lanterne. C’è tutta la luce che c’è, ma sei tu l’universo per me”. “Granada” e “Il Mondo” hanno fatto il pieno di entusiasmo, con la platea trasformata in un intonato coro di voci, prima timide poi … scatenate.

Due le sorprese proposte dagli organizzatori: un “O Sole mio”, cantato dal napoletanissimo volontario “Luca”, dopo che Bruce Jahnsen ha ricordato che questa canzone è nata a Odessa, la città oggi devastata dalla guerra: “La più celebre canzone napoletana – ha detto –  ‘O sole mio, fu composta alla fine del XIX secolo da Giovanni Capurro e Edoardo Di Capua mentre quest’ultimo si trovava proprio a Odessa, in pieno regno zarista. Quelle note e quelle parole suonano malinconiche come un ricordo evocativo, come un inno che ha fatto e fa battere il cuore e riempie di nostalgia i migranti, che quel sole lo hanno lasciato alle spalle, in un passato lontano, ma struggente e indimenticabile”.

La seconda sorpresa extra-scaletta ha visto coinvolto Roberto, ospite del C.S. Beato Pellegrino e fan dei Nomadi, che ha cantato la prima strofa di “Io Vagabondo”.

Perché Roberto? Perché, nella stessa sala Polivalente, dieci anni fa, ha cantato questa canzone, scritta nel 1972, proprio con i Nomadi. La celebre band fra il 2012 e il 2017 aveva come chitarrista e voce il padovano Cristiano Turato, dello stesso paese di una delle educatrici di AltaVita.

Di qui l’invito a Cristiano Turato per una “puntatina” al C. S. Beato Pellegrino dove già era ospite il fan Roberto. Cristiano si portò dietro la band capitanata da Beppe Carletti. Un appuntamento indimenticabile.

Come lo sarà a lungo quello che ha visto protagonista il Duo Armònia che si è congedato con “Grande amore” (Volo) e con un entusiasmante bis di “Io vagabondo”, con tutti, proprio tutti, le educatrici Elena e Maria Giovanna in testa, a cantare a squarciagola questo successo dei Nomadi.

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