Allunga i passi, allunga la vita.

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Per garantirsi una buona salute bastano 3967 passi al giorno.

Quale è il farmaco migliore per mantenersi in salute? Camminare.

L’affermava, già nel IV secolo a. C., Ippocrate, il padre della medicina. Ma quanti passi bisogna fare per star bene? E’ meglio una corsa leggera o una marcia spedita? E per quanto tempo? Ogni giorno o cinque volte per settimana?

Nel corso degli anni si sono susseguite le ricerche e ogni esperto alla fine ha proposto una propria ricetta. Tutti, però, concordavano su un aspetto: muoversi fa bene, a tutte le età.

Si è pronunciata anche l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che suggeriva ben 10 mila passi al giorno, pari a 7 km.

Una cifra troppo impegnativa per molti e allora c’è stata un po’ una corsa a diminuire il numero ma non si era trovata mai la cifra che potesse mettere tutti d’accordo.

Oggi, finalmente, c’è una risposta frutto di una ricerca minuziosa e a lungo verificata: bastano 3967 passi al giorno.

Una cifra, ben lontana dai 10 mila dell’OMS (per incentivare le camminate, l’OMS asseriva anche che il risparmio annuo individuale con i 10 mila passi poteva ammontare a 700 euro: rinunciando qualche volta al bus, andando a fare la spesa a piedi, lasciando quando non indispensabile l’auto in garage), sottoscritta dagli esperti di due diverse istituzioni: l’Università Medica di Lodz in Polonia e la Johon Hopkins University School of Medicine.

Tale risultato, pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, proviene da un’analisi aggregata relativa a 226 mila persone.

Oltre ai numeri, la ricerca contiene una importante affermazione: c’è un legame fra la camminata e la salute. Si sottolinea che sono garantiti vantaggi maggiori per il fisico aumentando il numero dei passi.

Lo studio anglo-polacco rileva che è sufficiente fare almeno 3.967 passi al giorno per iniziare a “ridurre il rischio di morire per qualsiasi malattia”, mentre 2.337 passi al giorno riducono il rischio di morire di malattie cardiovascolari.

Il rischio di morire per qualsiasi causa o per malattie cardiovascolari diminuisce significativamente ogni 500-1000 passi extra che si fanno.

Il vantaggio si consolida quanto più si cammina, insomma, fino ad arrivare a 20 mila passi al giorno (non è ancora stato individuato un limite di passi oltre il quale il rischio non scende più).

 Il rischio di morire per qualsiasi causa o per malattie cardiovascolari diminuisce significativamente ogni 500-1000 passi extra che si fanno.

Un aumento di 1.000 passi al giorno è associato a una riduzione del 15% nel rischio di morire per qualsiasi causa e un aumento di 500 passi al giorno è associato a una riduzione del 7% nel morire a causa di malattie cardiovascolari.

 “Il nostro studio conferma che più si cammina, meglio è, indipendentemente dall’età e da dove si vive. Inoltre – afferma il professor Maciej Banach, responsabile della ricerca dell’ateneo polacco– la nostra analisi indica che sono sufficienti anche solo 4.000 passi al giorno per ridurre significativamente le morti per qualsiasi causa e ancora meno per ridurre le morti per malattie cardiovascolari”.

Gli studiosi asseriscono anche che 2.300 passi al giorno portano i primi reali benefici su cuore e vasi sanguigni, mentre 4mila passi quotidiani sono sufficienti per iniziare a ridurre il rischio di morte prematura.

Ma i benedici di una ”bella camminata” vanno anche oltre l’allungamento di una vita sana.

Camminare, infatti, aiuta a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” (o LDL, lipoproteine a bassa densità che trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule di tutto l’organismo) e alzare quello “buono” (o HDL, lipoproteine ad alta densità, che portano il colesterolo in eccesso dai tessuti corporei verso il fegato che ha il compito di smaltirlo).

Camminare aiuta anche ad abbassare la pressione arteriosa, a controllare il rischio di diabete di tipo2, a tenere il peso nei limiti desiderabili. 

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, svolgere poca attività fisica è la quarta causa più frequente di morte nel mondo, con 3,2 milioni di decessi all’anno correlati alla sedentarietà.