Invecchiamento e SLA, il legame

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C’è un’interconnessione fra i meccanismi dell’invecchiamento e l’insorgere di malattie neurodegenerative come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), l’Alzheimer e il Parkinson. In altre parole, queste patologie condividono una base molecolare comune con i processi tipici di un’esistenza che sfiorisce. E allora comprendere i meccanismi dell’invecchiamento aiuterà a combattere queste malattie che tormentano, in particolare, tanti anziani.

L’interconnessione – tra invecchiamento e patologie neurodegenerative – che fino a poco tempo fa era solo un forte sospetto è divenuta realtà grazie a uno studio innovativo. Pubblicato sulla rivista “Cell Death Discovery”, è stato condotto da ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari e del Dipartimento di Biologie e Biotecnologie Charles Darwin dell’Università La Sapienza di Roma.

L’invecchiamento, si sa, è l’insieme dei cambiamenti che avvengono nelle cellule e nei tessuti con l’avanzare dell’età e che aumentano il rischio di malattie e morte. Questi cambiamenti seguono una sequenza programmata comune e sono principalmente caratterizzati dal deterioramento delle funzioni cognitive e dal declino delle capacità locomotorie. Tali manifestazioni coincidono con i sintomi di malattie neurodegenerative come la SLA, l’Alzheimer e il Parkinson, suggerendo che tra questo tipo di patologie e il processo di invecchiamento esista un legame, un’interconnessione.

Nello specifico, la ricerca ha approfondito le modifiche epigenetiche (sviluppo, età, ambiente, stili di vita) associate all’invecchiamento. I mutamenti – si afferma nello studio – riguardano la struttura della cromatina, sostanza localizzata nel nucleo cellulare e composta da DNA e proteine che influenzano l’espressione genica, ovvero il processo attraverso cui l’informazione contenuta in un gene viene convertita in una proteina, senza cambiare la sequenza del DNA. Queste modifiche possono alterare i livelli di espressione di fattori di rischio per malattie neurodegenerative.

Senza perderci in meccanismi estremamente complessi per i non addetti ai lavori, sintetizziamo i risultati della ricerca limitandoci ad asserire che sono emerse due importanti novità nello studio: riguardano la proteina TDP-43, che ha un ruolo centrale nella patogenesi della SLA, e l’enzima Suv39.  Quando è stata inattivata geneticamente o chimicamente l’attività di Suv39 sono stati osservati livelli più elevati di TDP-43 e soprattutto una significativa riduzione del declino locomotorio dipendente dall’età del cervello. Durante l’invecchiamento del cervello l’enzima Suv39 agisce sul gene TDP-43 riducendone l’espressione.

Secondo gli autori dello studio, i risultati ottenuti identificano un nuovo ruolo dell’enzima Suv39 nella regolazione dell’espressione di TDP-43 e nella senescenza locomotoria. Inoltre, suggeriscono che la modulazione delle attività enzimatiche coinvolte in queste modifiche epigenetiche potrebbe costituire un approccio promettente per comprendere e potenzialmente trattare le malattie neurodegenerative associate all’invecchiamento, come la SLA.

Fonte: Cell Death Discovery, article number 357 (2023)