I RAPPORTI CON I FAMIGLIARI. RISCHI E OPPORTUNITA’.

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Nella stragrande maggioranza dei casi i rapporti degli anziani con i famigliari più stretti sono più che buoni, ma anche qui ci sono dolorose eccezioni.

Per quanto raramente, accade che si possano creare anche tra padri e figli tensioni e rancori che, nel peggiore dei casi, possono sfociare in vere e proprie laceranti rotture ; questo per motivi vari, soprattutto di interesse economico, ma anche per inopportune interferenze di nuore e/o di generi nelle pieghe più intime e delicate delle relazioni genitori-figli.

Perché ciò non avvenga, sono indispensabili alcuni fattori fondamentali, anche se non sempre fattuali.

Prima fra tutte l’indipendenza economica che, grazie ai propri risparmi, e ad una pensione decente, vi permetta di vivere, da soli o con il coniuge, senza dover chiedere niente a nessuno, nemmeno ai vostri figli ( homo sine pecunia est imago mortis!).

Un altro importante fattore di rischio è la convivenza; evitate in tutti i modi di andare a vivere in promiscuità con i vostri cari, può sembrare assurdo, ma vi assicuro che non è così: finchè possibile, restate a casa vostra con il partner o soli o magari assistiti da una badante, circondati dai vostri mobili e dai vostri oggetti e immersi nel rassicurante odore domestico.

Confortati dalla discreta presenza di un animale come un gattino, che dà meno da fare di un cane, e che può alleviare la solitudine, passerete le ore in completa autonomia gestendo i vostri tempi senza dover sottostare a regole magari dettate da una nuora o da un genero talvolta poco bendisposti, in luoghi dove potrete conservare la vostra intimità senza doverla condividere con altri.

Naturalmente sarete liberi di organizzare periodici incontri con figli, nipoti ed amici, a vostro e a loro piacimento conservando e respirando così la salutare aria di famiglia.

Quando questa scelta non fosse proprio possibile, o comunque ove la situazione lo imponga, una valida alternativa è affidarsi ad una buona Casa di Riposo al passo coi tempi che, oltre a gestire la vostra salute, vi assicura con le sue competenze.

Una vita di relazione essenziale in questa fase così delicata della nostra esistenza; in un ambiente protetto e provvisto di ogni comodità, potrete trascorrere i vostri giorni in serenità senza aver l’impressione di “essere stati messi via”, come si diceva una volta.

Fintanto che sarete in grado di intendere e di volere, a meno che non sia per vostra libera ed espressa volontà, non permettete a nessuno di amministrare i vostri beni e tanto meno di criticare la vostra condotta di vita, anche affettiva, questo per conservare intatta la vostra dignità e autostima e non cadere nella depressione.

È evidente che tutto ciò non riguarda i nostri rapporti con i figli sinceramente affezionati ai loro genitori, nei quali dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia e che, come dicevo, costituiscono la quasi totalità dei casi.

Tralasciando le relazioni tra generi e suoceri o tra nuora e suocero che di solito non costituiscono un problema, vale la pena di soffermarsi e approfondire invece il difficile rapporto tra la moglie e la madre del figlio, specie se unico, che da sempre, con risvolti spesso umoristici, ma talvolta drammatici, è considerato un classico.

Basta poco, è sufficiente un ” Ah, come lo faceva mia mamma!” per scatenare un putiferio condito di gelosie, invidie, rancorose frecciatine e allusioni più o meno larvate.

Tranne poche virtuose eccezioni che peraltro esistono, il pericolo di guastare seriamente il rapporto è sempre dietro all’angolo e rischia, non solo di compromettere il legame tra madre e figlio ma, cosa altrettanto dolorosa, di subire la privazione della compagnia dei nipoti.

Questo è uno dei motivi per cui non solo bisogna evitare la convivenza, intesa come occasione di eccessiva confidenza, ma spiega anche perché tra le due donne ci debba essere un reciproco rispetto, se volete di forma, abolendo, ad esempio, il “mamma” riservato alla suocera che non sarà (quasi) mai una mamma; meglio sostituirlo con un più deferente”signora”.

Per quanto riguarda infine il rapporto con i nipoti, beh, non c’è consiglio che tenga… Fate voi!

                                                                              Giancarlo Benincà

                                                                              medico geriatra