Vaccini, basta diffidenze non bisogna avere paura

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epa08940569 A nurse prepares to administer Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine at a hospital in Krakow, southern Poland, 15 January 2021. Poland started a vaccination campaign against the coronavirus disease (COVID-19) on 27 December 2020. EPA/Lukasz Gagulski POLAND OUT

Le rassicurazioni del professor Walter Ricciardi

Covid-19: superare le diffidenze. Ma come si abbatte questa cappa di paura che avvolge, ogni giorno di più, i tanti che rifiutano i vaccini e in particolare quello anglo-svedese AstraZeneca. C’è da aver paura? Questa diffidenza può essere in qualche modo giustificata alla luce di certi fatti di cronaca?

Le risposte a questi interrogativi sono arrivate nel corso del webinar, condotto dal dottor Valter Giantin, presidente di Comitati Etici e direttore della Geriatria dell’ospedale di Bassano del Grappa e che ha visto in qualità di relatori il dottor Stefano Bellon, medico di medicina generale e la prof.ssa Giovannella Baggio dell’Università di Padova.  Nella parte finale dell’incontro ha portato il proprio prezioso contributo il prof. Walter Ricciardi, dell’Università Cattolica di Roma e consulente del Ministero della Salute.

Stefano Bellon ha parlato della carenza dei vaccini sul territorio, dell’ansia di vaccinarsi da parte di alcuni e della diffidenza da parte di altri. Ma soprattutto, ha detto, c’è la necessità di ricostruire il clima di fiducia verso il vaccino per vincere resistenze ancora alte.

Giovannella Baggio, con un linguaggio quanto mai chiaro, ha parlato, in relazione al Covid–19, delle sue caratteristiche epidemiologiche, cliniche e biologiche legate a genere ed età. Attraverso una cascata di grafici ha illustrato come donne e uomini siano diversamente bersagliati dal virus, in funzione dell’età e dei comportamenti, e del sistema immunitario di ciascuno. Ha espresso la certezza che la strenua lotta condotta contro il Covid-19 farà luce assai presto su altre gravi patologie ma, nello stesso tempo, si è detta preoccupatissima per le conseguenze che il Covid avrà soprattutto nei bambini e nei giovani oggi particolarmente depressi. Cambierà la vita di tutti, lasciando qualcosa che non si cancellerà.

Nel finale, il dottor Giantin ha rivolto al prof. Ricciardi le domande che giungevano in diretta da quanti erano collegati da remoto. Una sorta di intervista a distanza.

E’ giusto avere paura di questo virus?

Non è un virus di quelli che possono metterci paura. Terrorizzarci. In alcune persone ha effetti asintomatici, in altre può anche provocare la morte ma non deve indurre quella paura che ci ha portato Ebola, o quello della rabbia, virus che sono risultati assai più letali. O come il morbillo che fa ancora decine di migliaia di morti ma che viene percepito come una malattia veniale”.

Perché semina tanta incertezza?

“Tutti i virus sono particolarmente insidiosi ma questo ha imparato dai suoi cugini a trasmettersi in maniera perfetta. Con la Sars ti accorgevi se una persona stava male, se era contagiosa. La stessa persona colpita si limitava negli spostamenti, non scendeva in strada a prendere autobus o metropolitane, in luoghi di vita e di lavoro. Questo invece ha un’insidiosità incredibile e può essere trasmesso da asintomatici, e da ogni sorta di insospettabili”.

Ma la diffidenza verso il vaccino come si giustifica?

“In tutto questo i vaccini giocano un ruolo importante. Fin dalla loro nascita, tuttavia, sono controversi perché vengono dati a persone sane per evitare che si ammalino. Al contrario, la persona malata fa di tutto per prendere farmaci. La persona sana si preoccupa se deve vaccinarsi. In passato abbiamo visto gente che aveva paura del vaccino a fronte di una malattia terribile come il vaiolo. Questa diffidenza è insita nella natura umana. Oggi molti temono il vaccino AstraZeneca. Ma i rischi di avere un danno sono infinitamente inferiori ai benefici che ne derivano dalla somministrazione. Noi tutti siamo chiamati a diffondere una seria consapevolezza comportamentale”.

Che tipo di vaccino scegliere, in funzione dell’età, del sesso, di malattie pregresse?

Oggi abbiamo a disposizione quattro vaccini: AstraZenica, Sputnik, Moderna e Pfizer. Altri ne arriveranno presto a partire dal Johson&Johnson. Sono di due categorie. Abbiamo i vaccini di tipo genetico, Pzizer e Moderna. Nel vaccino di questo tipo le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule. Una volta iniettato, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule. Per non rovinarlo servono basse temperature perché la pellicola lipidica può degenerare. Il vaccino AstraZenica, invece, è composto da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1) e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2. L’adeno porta all’interno del corpo umano l’informazione genetica. Tutti questi vaccini oggi in uso contro il Covid-19 hanno profili di sicurezza assai superiori rispetto a quelli che abitualmente usiamo. Confesso che quando c’è stato in Germania il blocco di AstraZenica mi hanno telefonato persone di grandissima cultura, non solo scientifica, ma anche umanistica, professionisti terrorizzati. C’è stata una psicosi che ha avvolto persone dai profili intellettuali assai alti.  Una paura, assolutamente non giustificata, che poi si è via via via alimentata. Quando prendiamo un’aspirina il rischio che corriamo è assai superiore. Si rischia una trombosi anche andando in aereo ma nessuno per questo rinuncia a viaggiare. Io dico: vaccinatevi tranquillamente”.

Quanto dura l’effetto di una vaccinazione? Sei mesi? Se ho fatto la prima dose con un tipo di vaccino posso effettuare la seconda con un altro tipo?

“Sulla durata non abbiamo ancora verifiche. Oggi sappiamo che per sei mesi siamo protetti, a maggio diremo 7 mesi, a giugno 8 mesi di protezione sicura. Man mano che andiamo avanti verificheremo. Non sarà comunque una immunità che protegge per anni. Il Covid non ha caratteristiche stagionali come il virus dell’influenza che sappiamo che compare a novembre e scompare a primavera. Nelle vaccinazioni di richiamo posso passare da AstraZenica ad un altro tipo di vaccino o viceversa”.

Ci sono controindicazioni per chi ha particolari patologie o che assume farmaci?

“Per gli immunodepressi ci deve essere una valutazione del medico per stabilire quale scelta effettuare. Non ci sono controindicazioni per i vaccini di tipo genetico”.

Visto che questi vaccini sono nati nell’emergenza non possono essere sicuri come quelli a lungo controllati in ogni fase in passato…

“Niente vero. Questi vaccini hanno avuto il vantaggio di studi che sono continuati dal 2002 ad oggi. Poi man mano che veniva provata la loro efficacia venivano prodotti. C’era il rischio che la mancata approvazione determinasse poi la distruzione di milioni di dosi. E’ andata bene”.

 Giovannella Baggio ha auspicato che oltre ai bambini immunodepressi vengano vaccinati anche i loro genitori, da mesi chiusi in casa per paura di contagiare i loro bambini. “Dopo un periodo difficilissimo – ha concluso la professoressa – sta arrivando un periodo fantastico: grazie alla ricerca sono in arrivo vaccini in grado di contrastare tutte le varianti. Ne aspettiamo milioni perché vengano vaccinate le popolazioni in ogni angolo del mondo. Nessuna paura, avanti con i vaccini!”-