Un pomeriggio memorabile

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E’ molto complicato pescare dal vocabolario l’aggettivo giusto per definire il pomeriggio che ha avuto per teatro la Sala Polivalente del Centro Servizi Beato Pellegrino, nell’ultimo giorno del Carnevale 2023.

Forse l’aggettivo che meglio descrive quel festoso appuntamento è “memorabile”. Memorabile perché destinato a durare nel tempo, più per la sua validità che per l’eccezionalità.

Memorabile per tantissimi ospiti del Centro, per i loro famigliari, per gli invitati, per gli organizzatori, per i volontari, per i vertici di AltaVita-Ira.

C’era da festeggiare il “martedì grasso” e nello stesso tempo ringraziare “vecchi” amici di AltaVita-Ira per il dono di due preziose attrezzature che aiuteranno anziani non autosufficienti.

Il Lions Club Padova Host, presieduto da Antonio Rappazzo, presente con diversi consiglieri, ha donato al Centro Servizi Beato Pellegrino un “verticalizzatore”, mentre a titolo personale Riccardo Manconi, membro del Lions Club Padova Certosa, ha donato un “sollevatore”, altro moderno e insostituibile ausilio per la disabilità.

“Ho 84 anni – ha detto alla fine una signora lasciando la sala – e i problemi che affronto ogni giorno sono tanti. Pomeriggi gioiosi come quello vissuto oggi aiutano a dimenticare ogni affanno. Sono stata trasportata indietro negli anni più belli della mia vita. Ho cantato, ballato, applaudito, mi sono sentita parte di una grande famiglia”.

Grazie alle canzoni riproposte dal Duo Armònia, composto da Isabella e Alessandro, tutti sono andati con la memoria ai mitici anni Sessanta e dintorni.

C’erano anziani con le lacrime agli occhi ascoltando “Grande, grande” di Mina cantata da Isabella o “Vecchio Frack” di Modugno interpretato da Alessandro. Ma tutti quegli occhi erano gonfi di gioia e di luce.

Poi le lacrime hanno lasciato spazio a battimani ritmati, a voci che si univano a quelle di Isabella e Alessandro, tra un vorticoso agitare di mani a scandire i tempi delle canzoni.

Così è stato per “Rose rosse”, per “Volare”, per “Perché” di Al Bano, per “Il mondo”, per il celeberrimo “Nel continente nero” di Vianello, per “Tanti auguri” cavallo di battaglia della Carrà.

Il top dell’entusiasmo è stato raggiunto da “Granada” che ha visto unirsi al Duo anche Bruce, il travolgente presentatore-animatore del pomeriggio, dalla voce possente e dalle grandi doti di conduttore.

Tra una canzone e l’altra si sono succeduti brevi interventi. Sandra Nicoletto, direttore di  AltaVita, ha espresso la soddisfazione per il ritorno alla quasi-normalità delle attività dopo il pesantissimo periodo del Covid. Era dal febbraio del 2020 che ballo e musica erano stati messi al bando.

Antonio Rappazzo si è augurato che il dono del Lions Club Padova Host possa alleviare la sofferenza di quanti hanno difficoltà nei loro spostamenti. Anche Riccardo Manconi si è detto lieto di partecipare al bellissimo pomeriggio, augurandosi che anche il dono del “sollevatore” possa portare benessere ai quanti se ne serviranno.

In quella sala che organizzatori sapienti hanno riempito di gioia, per un momento il pensiero, come un drone silenzioso, è volato all’esterno: ha inquadrato le rovine di una assurda guerra in Ucraina e i palazzi rasi al suolo dal terremoto in Turchia e in Siria.

E’ bastato un lampo per toccare con mano e per inquadrare lo sconfinato contrasto fra la gioia e il dolore. Una breve parentesi chiusa con la raccomandazione a non essere indifferenti di fronte di quelle tragedie e nello stesso tempo essere portatori di gioia, sognatori di pace e artefici della rivoluzione della tenerezza.

La kermesse canora si è chiusa con altre celeberrime canzoni, come “Bandiera gialla” e “Io vagabondo”, con gli anziani che hanno tirato fuori le loro residue energie per accompagnare Isabella, Alessandro e Bruce e ballando, pur con passi un po’ incerti.

Che ne sarà di un pomeriggio così memorabile, dove tanti anziani “hanno fatto oh?” Dove una RSA ha mostrato di essere luogo di vita, che ha mostrato come il mondo degli anziani può avere momenti meravigliosi, da coccolare, accarezzare, da proteggere?

La speranza è che pomeriggi così trovino sempre più spazio perché danno forza a progetti di esistenza. Con una certezza, sottoscritta anche da papa Francesco: “la felicità è un pane che si mangia assieme”.