Torna AltaVita News: dalla carta al web

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AltaVita - Web Magazine

di Fabio Incastrini

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erché vogliamo “mandare in stampa” questa nostra pubblicazione on-line?
Intanto, le abbiamo conservato il nome “AltaVita News” come quando usciva su carta, esclusivamente per motivi di continuità. Vogliamo rinnovarci, insomma, ma restando nel solco della nostra storia, senza strappi. Indossiamo un abito completamente nuovo, più moderno e più snello, per diversi motivi. Innanzi tutto, vogliamo essere ancor più trasparenti. Vogliamo farci conoscere ancor più e nello stesso tempo conoscerci, guardando nel nostro interno, mostrando le nostre attività, le nostre eccellenze e anche, perché no, gli aspetti che possono essere migliorati.

La nostra pubblicazione on-line vuole essere un ponte fra la città e il pianeta AltaVita-Ira

Due realtà tanto vicine ma che a volte sembrano due mondi lontani, non certo per inimicizia o per una sorta di fastidiosa sopportazione, ma solo perché ciascuno è assorto nei propri problemi, che sono tanti, soprattutto in questi momenti, dove tutto è nebuloso, incerto, insicuro e anche inquietante. Per tutti.

AltaVita News non vuole essere certo un atto di superbia nei confronti degli altri “ponti” più importanti di noi, che hanno redazioni efficienti e che svolgono un ruolo indispensabile sul territorio. Loro, i giornalisti da anni raccontano il quotidiano della comunità con sensibilità e professionalità. Per formazione hanno parametri di notiziabilità diversi dai nostri, cioè un avvenimento diventa notizia quando ritengono che meriti l’attenzione del loro pubblico di lettori. Esigenze che assai spesso non collimano con le nostre.

Ecco, per noi, è e sarà diverso. Ogni aspetto della vita dell’anziano, degli ospiti nelle nostre strutture ricettive, sarà notiziabile. Ad esempio, le loro esperienze, le loro storie e i loro racconti non andranno perduti. Li proporremo come occasioni di condivisione. Siamo della convinzione che qualsiasi notizia vada pensata in funzione di una destinazione specifica. Per noi sarà il modo della terza età, soprattutto, nel suo complesso e con tutto il suo indotto.

Ci siamo resi conto che il mondo di AltaVita-Ira è un immenso serbatoio di contenuti, spesso interessanti, mai marginali. Parleremo dei nostri ospiti e degli angeli custodi che li seguono in ogni ora del giorno e della notte. Con AltaVita News cercheremo di intercettare una nicchia che vogliamo soddisfare dal punto di vista informativo. Puntiamo ad avere uno scambio attivo fra mittente (la fonte della notizia) e destinatario (l’ospite, il lettore, l’operatore).

Cercheremo suggerimenti di professionisti, che hanno capacità di trasmettere contenuti scientifici utilizzando linguaggi e strumenti per una divulgazione efficace, loro sì bravi a non cadere nella superficialità o nell’approssimazione. Chiederemo loro consigli, cercheremo di portare in primo piano le loro esperienze.

Coinvolgeremo attori istituzionali, non necessariamente legati al mondo della terza età. Rivolgeremo loro le domande che ci suggeriscono i nostri ospiti, così come i nostri operatori.

La pubblicazione on-line, lo sappiamo, cancella le distanze. E’ immediata. Così a un parente o familiare di un nostro ospite, anche se si trova lontano, gli porteremo vicino la festa di compleanno del proprio caro o momenti della sua giornata.

Notizie anche all’apparenza minime. Perché quelle “grandi” prendono altre strade come diceva Fabrizio De André: “Ma una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca vola veloce di bocca in bocca”.

Perché il magazine on-line? Perché siamo certi tutto il mondo dell’informazione sta mettendosi su questa strada, abbandonando la terra di mezzo di oggi, compressa fra carta, web e social network. Oggi il giornalismo è una galassia in continua trasformazione. Il web è l’approdo. Domani sarà qualcos’altro ancora di diverso. Dall’invenzione dei caratteri mobili di Johann Gutenberg, a Mainz in Germania nel 1450, di strada ne è stata fatta tanta. Ricordiamo il rivoluzionario passaggio, che c’è stato solo 50 anni fa, dalla linotype, che produceva le righe di piombo, alla composizione al computer. Sembra passata un’era geologica rispetto a oggi. C’è una evoluzione continua.

Vorremmo che il nostro modo di informare diventasse riconoscibile.

Essere riconoscibili è cruciale, nonostante oggi l’informazione sia liquida. Noi la vorremmo incanalare per trasformarla pian piano in una specie di conversazione, di un dialogo che avviene in una casa di vetro, che attrae per la sua spontaneità e bellezza.

Come definire nell’ambito dei diversi settori del giornalismo AltaVita News? Parrebbe “new journalism”, ma non lo è perché è lontano dai canoni dei racconti cronachistici e dal linguaggio “vero” e “duro” che lo caratterizza, per non dire quasi catastrofico. Oggi possiamo definirne il modello come “brand journalism”, la voce di un ente che ha un proprio canale digitale, un podcast, per raccontarsi e immettere al proprio interno tutta la coralità di voci che arriva dall’esterno, che può coinvolgerlo. Un brand, un marchio, quello di AltaVita-Ira che è storico – nel 2021 compie 200 anni- conosciuto, apprezzato e amato dai padovani di ieri e di oggi. Ma anche “journalism” perché seguiremo tecniche e principi del giornalismo.

Un’occasione importante, questa, per sottolineare, infine, che AltaVita News può diventare l’approdo, il terminal, delle idee e delle iniziative di quanti (Comuni, Regioni, enti, associazioni, professionisti) operano nell’ambito della terza età. Un invito a operare insieme, per stare uniti al fianco di chi è fragile.

Buona lettura

Il presidente di AltaVita-Ira