Test e farmaco promettenti nella lotta all’Alzheimer

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Sono arrivate in questi giorni altre due notizie – fino a che punto “buone” lo si potrà verificare nei prossimi mesi – nell’ambito della lotta all’Alzheimer. Le riporta entrambe nel proprio notiziario l’Italian  Medical News.

La prima notizia riguarda la messa a punto di un test del sangue basato su un nuovo marcatore dell’Alzheimer, in grado di rilevare la grave patologia.

Seconda notizia il via libera accelerato dato dalla Food and Drud Administration (FDA), l’ente governativo statunitense, al farmaco di nome Leqembi, un anticorpo monoclonale, “che ha mostrato risultati promettenti per la cura dell’Alzheimer con un evidente rallentamento della malattia”.

Il test del sangue si basa su una tecnica – sottolinea l’Italian Medical News – che può segnare una svolta nella diagnosi della malattia.  

L’innovativo esame è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh in collaborazione con esperti dell’Università di Göteborg e dell’Università di Brescia.

I risultati mostrano che il nuovo bio-marcatore, basato su un anticorpo (che si lega in modo specifico alla proteina tau, prodotta nel cervello) è di gran lunga più utile e rapido rispetto agli attuali test nella rilevazione della neuro-degenerazione legata all’Alzheimer.

I ricercatori hanno convalidato i loro test su oltre 600 campioni di pazienti. Ora sperano che l’introduzione di test di questo tipo possa aiutare ad individuare, magari precocemente, coloro che soffrono di questa invalidante malattia.

Per quanto riguarda il nuovo farmaco americano, è stato specificato che il trattamento sarà destinato ai pazienti che non hanno ancora raggiunto uno stadio molto avanzato della malattia.

Il suo scopo sarà quello di ridurre il declino cognitivo dei pazienti affetti dalla malattia neurologica e i tempi di somministrazione prevedono un’infusione ogni due settimane.

Come riporta il New York Times, gli studi condotti sul farmaco hanno dimostrato che Leqembi rappresenta lanovità più promettente rispetto ad altri trattamenti disponibili.

Si attendono ulteriori studi per una conferma definitiva dei benefici del trattamento.