Terapia del viaggio: un vagone di emozioni per gli anziani ospiti

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AltaVita - treno di emozioni per i pazienti

Al Centro Servizi Beato Pellegrino un progetto di cura attraverso la terapia del viaggio

“Signore e Signori in carrozza, si parte…”. Si parte per un viaggio particolare, senza bagaglio al seguito e senza una meta fissa, ma comodamente seduti su una poltrona vera, in un vagone quasi vero. Si parte per un viaggio virtuale, al fine di riportare alla luce ricordi del “passeggero” attraverso la sensazione del movimento, dello spostamento e del ritorno. Dal finestrino, che non è altro che un ampio schermo, il “viaggiatore” vedrà scorrere immagini che stimolano i suoi ricordi, le sue emozioni e tracce del suo passato. Il viaggio è simulato con elementi scenici a tema e con la proiezione di immagini che richiamano luoghi e contesti familiari o anche posti sconosciuti o visitati solo con la fantasia o sognati in passato.

La meta potrebbe essere anche la casa dove l’anziano ha vissuto, il suo quartiere, i luoghi della sua attività lavorativa.

Un viaggio nella memoria, insomma, oggi ancor più agognato dagli anziani ospiti delle case di riposo, perché la pandemia li ha costretti a una sorta di clausura, con i contatti con l’esterno praticamente inesistenti.

Questa “gita” che porta l’anziano indietro nel tempo potrebbe diventare realtà nel Centro Servizi Beato Pellegrino. Il nonno o la nonna, con tanto di biglietto, entra con compagno di viaggio un assistente, in questo vagone, un po’ retrò, ma assai comodo, dotato di uno spazioso finestrino, sul quale verranno proiettate immagini del “viaggio”. A ciascun “passeggero” verrà proposto un itinerario personalizzato che mira a stimolare, attivare e mantenere le funzioni cognitive e fisiche non completamente sopite. Si tratta di una vera e propria terapia non farmacologica, finalizzata a gestire difficoltà comportamentali e a risvegliare l’area cognitiva di persone con demenza. Lo stesso Freud invitava i pazienti a descrivere la propria vita come se la osservassero dal finestrino di un treno.

Durante il viaggio la persona si rilassa, ritrova familiarità con il proprio passato, ripercorre anni della propria vita. Quarantacinque minuti di evasione, di ritorno al passato. Vivendo emozioni che curano.

Al Centro Servizi Beato Pellegrino è già stato individuato il posto dove mettere il vagone. Il progetto è definito in ogni dettaglio. Ora si tratta di trovare i finanziamenti per realizzarlo. Servono circa ventimila euro che AltaVita-Ira non può impiegare direttamente perché esula dalle proprie finalità istituzionali. Servirebbe uno sponsor o tanti piccoli sponsor. I padovani, ad esempio, che potrebbero fare questo bellissimo regalo agli anziani ospiti del Centro Servizi Beato Pellegrino. Un dono speciale in occasione del Natale: un vagone che si riempirà di emozioni e di ricordi.

Altrove, il “vagone” ha già viaggiato e i risultati sono stati sorprendenti. E’ stata riscontrata una diminuzione degli stati di agitazione, dei momenti di aggressività e dei disturbi comportamentali. Inoltre, nei “viaggiatori” è stata stimolata l’attenzione, sono risultati facilitati i processi emozionali, stimolato il dialogo e la capacità relazionale e facilitato il rilassamento.

Un semplice viaggio in treno diventa una preziosa occasione di benessere per ritrovare la strada di casa, la serenità e la tranquillità che solo i ricordi più dolci possono donare.

Questo periodo così difficile potrebbe diventare davvero “speciale” grazie alla generosità di tanti padovani che da 200 anni hanno imparato ad amare la casa di riposo nata nell’ex convento di Sant’Anna. La struttura che intendiamo realizzare ha un costo abbastanza consistente. Servono, tenendoci molto bassi, circa ventimila euro. Rivolgiamo un appello a quanti, privati, enti e associazioni,  possono aiutarci a raggiungere questo obiettivo che farebbe felici tanti nostri nonni. Un ritorno al passato che può rendere meno difficile il loro presente.