“Santo” è tornato al Pensionato Piaggi

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“Santo” è tornato al Pensionato Piaggi. Il protagonista del libro di Lorenzo Panizzolo, “Mi chiamano Santo”, è stato al centro di un incontro voluto dall’Associazione “La Specola delle idee” per portare nuova luce su questo interessante romanzo.

Panizzolo, all’esordio come scrittore – oggi è in pensione e nella sua vita lavorativa per oltre 20 anni ha svolto vari incarichi all’interno del Comune di Padova, uscendone come comandante dei Vigili urbani – ha ambientato il suo racconto nella Padova ostaggio dei nazisti, nel periodo che va dall’inverno del 1944 alla primavera inoltrata del 1945.

Un periodo buio, di fame, di sofferenza, di forte compressione di ogni libertà. Qui Santo, diciassettenne, incontra la ragazza della sua vita, lavora come apprendista meccanico e viene via via coinvolto in episodi di ribellione nei confronti della polizia fascista.

Tre i filoni del romanzo sottolineati da Paolo Giaretta, ex senatore e già sindaco di Padova, intervenuto alla presentazione del libro: la scrittura scorrevole, un linguaggio mai contorto e di pregio soprattutto in un esordiente che nella vita ha fatto tutt’altro che scrivere racconti; la perfetta descrizione dei luoghi di Padova di quel periodo storico, frutto di ricerche e testimonianze; la credibilità del racconto stesso che mette insieme diversi episodi realmente accaduti. Giaretta ha anche rimarcato il tatto con cui Panizzolo racconta l’innamoramento dei due ragazzi, i loro sogni, pur su uno sfondo di spietata violenza.

Lo snodarsi del racconto era stato narrato da Paolo Benini, presidente dell’Associazione “La Specola delle idee” in apertura dell’incontro, ospitato nella Sala Rossa del Piaggi, mentre Paolo Giacon ha letto tre brani del romanzo.

Scherzando ma non troppo, Giaretta ha invitato il suo … ex dipendente Lorenzo Panizzolo a dare un seguito al suo romanzo. Come viene narrato nelle ultime righe, il finale viene lasciato alla fantasia del lettore. C’è un driiiiinnnn misterioso. Chi è alla porta? A suonare il campanello della casa di Regina, la ragazza di Santo, potrebbe essere stato chiunque, un vicino, il postino e … non il suo innamorato che rientrava nella Padova finalmente liberata dopo l’ennesima fuga.

Forse i lettori dovranno aspettare questo chiarimento, dal momento che Lorenzo Panizzolo ha in cantiere sì un nuovo romanzo ma è ambientato in luoghi e in tempi diversi. Sempre di un periodo bellico si tratta, ma questa volta è relativo alla prima guerra mondiale. La scena si sposta a Fagarè, nel Trevigiano, sulle sponde del Piave.