Cancellare il grigio della vita con l’arte e con i colori

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Progetto di stimolazione cognitiva ed emotiva ad AltaVita-IRA

Il grigio è il colore neutro di chi prende le distanze dai sentimenti e dalla vita, di chi opta per il non coinvolgimento, di chi ha perduto il sorriso.

La situazione pandemica, causata dal Covid, ha dipinto di grigio tante vite e in special modo quelle di persone anziane istituzionalizzate: ha indotto tristezza, noia, apatia, ansia e a volte anche il senso di prigionia. Con conseguenze preoccupanti: disturbi neurocognitivi, disturbi del comportamento, qualità del sonno compromessa e controllo emotivo ridotto, con comparsa di irritabilità e disperazione.

C’è un modo per uscirne? Si può recuperare la situazione? Come stimolare le funzioni cognitive – attenzione, memoria, concentrazione – così duramente mortificate dal Covid?

Due psicologhe stanno per dare vita a un progetto di stimolazione-emotiva nella Residenza Rose del Centro Servizi Beato Pellegrino (piano Rialzato e Rose 1) che, cancellando il grigiore indotto dalla pandemia, punta a cinque obiettivi generali: a) valorizzare le competenze e le capacità residue cognitive, relazionali, comunicative e creative; b) contrastare il senso di isolamento e solitudine conseguente al periodo di emergenza pandemica SARS.CoV-2; c) esplorare canali espressivi diversi; d) favorire l’autostima; e) migliorare la qualità di vita favorendo il benessere psicologico.

Altrettanti gli obiettivi specifici cui mira il progetto: 1) stimolare le attività mnesiche, cognitive, linguistiche, lessicali, relazionali e manuali; 2) stimolare curiosità e interessi (processo immaginativo-simbolico); 3) potenziare l’orientamento temporale e spaziale; 4) promuovere l’espressione e la condivisione di emozioni e di ricordi; 5) ridurre il rischio di deflessione del tono dell’umore.

Le due professioniste impegnate in questo progetto sono Cosetta Derni, psicologa psicoterapeuta di AltaVita-IRA e Stefania Donna, psicologa tirocinante master, e intendono sostituire il grigio creato dalla situazione pandemica attraverso l’utilizzo dell’arte e dei colori.

“L’esperienza artistica- affermano – con l’impiego di strumenti e canali espressivi differenti, permette di esplicitare pensieri, vissuti ed emozioni, favorendo un’espressione immediata e spontanea degli individui, senza passare necessariamente attraverso il ragionamento o la capacità verbale, e quindi, permettendo di includere anche partecipanti con deterioramento cognitivo medio -lieve.

L’anziano può in questo modo sentirsi valorizzato, ed esprimere il proprio mondo interiore secondo le personali competenze e preferenze in un clima rassicurante e non giudicante.

I concetti chiave della stimolazione cognitivo-emotiva sono: comunicare e stare in relazione al fine di allontanare il senso di solitudine, senza concentrarsi sul far bene, riscoprire il piacere di riflettere e raccontarsi, favorire l’autostima e la soddisfazione personale”.

Il progetto ha dalla propria parte la letteratura scientifica che – sottolineano le due psicologhe – evidenzia “come anche solo attraverso l’osservazione di un dipinto, o in generale di un’opera d’arte, vi sia un aumento dell’attività metabolica delle regioni orbitofrontali e dorsolaterali dell’encefalo”.

Inoltre – aggiungono – gli stimoli ritenuti piacevoli, secondo un proprio giudizio estetico, generano risposte emotive che possono essere espresse attraverso canali differenti, come quello artistico, verbale o scritto.

Nello specifico, le immagini più astratte i cui dettagli non sono troppo evidenti producono un maggior numero di interpretazioni e stati d’animo perché meno vincolate a una realtà oggettiva.

Secondo Cosetta Derni e Stefania Donna “l’arte non è solo prevista come mezzo per stimolare un’attività cognitiva, ma anche nella sua applicazione manuale, che implica l’utilizzo di abilità motorie fini, come esempio toccare, modellare, disegnare, dipingere e colorare.

E’ un’esperienza psicomotoria che richiama modalità sensoriali differenti in base agli strumenti impiegati. Gli incontri di stimolazione cognitivo-emotiva permettono inoltre di creare un prodotto tangibile, duraturo e portatore di significati, che può essere conservato dai partecipanti come ricordo dell’esperienza, stimolandone anche una riflessione futura”.

I modelli teorici di riferimento del progetto sono essenzialmente quattro: la Reality Orientation Therapy (terapia orientativa della realtà per mezzo di stimolazioni ripetitive multimodali), la Person Centred Care (il modello di cura che prende in considerazione la persona nel suo insieme), la validazione emozionale(la capacità di capire ciò che prova l’altro, senza giudicarlo) e la terapia della reminiscenza (stimolazione della memoria autobiografica e dei ricordi).

Gli incontri fra operatrici e anziani sono individuali, e sono previsti un primo momento dedicato all’accoglienza, un breve esercizio di orientamento spazio -temporale, la lettura di una poesia o la visione di un’opera d’arte, un commento guidato, attività di pittura o scrittura.