Al Pensionato Piaggi le storie di “Libia”

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La presentazione del nuovo romanzo di Vincenzo Faggiano con le letture interpretate dall’attore Giancarlo Previati.

Libia”: non è il titolo di un libro di geografia. Non racconta nemmeno gli avvenimenti, di ieri e di oggi, che hanno avuto per teatro quello Stato, così vicino a noi, ma per tanti aspetti ancora misterioso.

E’, invece, un romanzo che racchiude una matassa di storie, i cui fili vanno in tre direzioni, Roma, Malta e verso quello “scatolone di sabbia” – come lo definì Gaetano Salvemini– che si affaccia sul Mediterraneo e che da anni, dopo l’uccisione di Gheddafi, vive nell’instabilità.

Il libro, che sta per uscire dalla tipografia del “Poligrafo”, lo firma un padovano d’adozione, Vincenzo Faggiano, alla sua seconda esperienza di romanziere (nel 2020 ha dato alle stampe “Storie senza tempo”, una fortunata trasposizione in prosa della sua opera lirica “La serva di Padova”, più volte rappresentata nella Città del Santo, nel Veneto e anche a Broadway).

Vincenzo Faggiano ha scelto un posto insolito, ma per lui significativo e importante, per la presentazione del suo nuovo romanzo.

Ha voluto fare un regalo agli ospiti del Pensionato Piaggi di Padova, raccolti nella elegante “Sala Rossa”.

Al suo fianco si è portato l’attore padovano Giancarlo Previati che ha letto tre capitoli del libro.

Ne è nato un pomeriggio assai godibile – con la regìa della direttrice del Pensionato Piaggi, Patrizia Arsìe – che sarà seguito da altri due appuntamenti, sempre al Pensionato di Piazzale Mazzini, con gli stessi protagonisti, ma con la lettura di altri brani del romanzo.

Non è possibile racchiudere “Libia” in uno degli abituali filoni che si attribuiscono ai romanzi.

Gli sta stretto l’abito “giallo”, così come il “poliziesco” e la spy-story. Gli si avvicina abbastanza la definizione di romanzo fantapolitico.

Prima delle letture, magistralmente interpretate da Giancarlo Previati, Vincenzo Faggiano ha ricordato a grandi linee lo snodarsi del libro, con due figure dalla vita piuttosto piatta che da attori improbabili diventano protagonisti di vicende transnazionali.

Ma qual è stata la scintilla che ha fatto da detonatore per questa storia? Vincenzo Faggiano è partito da una constatazione: oggi l’informazione che arriva a ciascuno di noi non è più diretta come poteva essere un tempo.

Fra noi e l’episodio, la vicenda, si frappone un terzo soggetto e così non ci è più possibile il controllo della fonte. Di conseguenza possono nascere due verità, una verità ufficiale e una verità manipolata, alternativa, una anti-verità, una verità immaginata.

Faggiano sceglie di raccontare questa verità alternativa. Ci si aggrappa e ci si immerge, e inventa storie verosimili.

Racconta quel che la verità ufficiale cerca di nascondere, la corruzione, i legami fra politica e malavita, gli accordi sotterranei. Dice più “verità” di quelle fornite dalla verità ufficiale.

Ai suoi personaggi fa scegliere la strada della gloria, per non lasciarli nel loro habitat della mediocrità. Li fa vivere, non sopravvivere. Li trascina fuori dalla routine.

Nello snodarsi delle storie, dei cambiamenti radicali, la Libia diventa specchio di un’Italia che si intravvede costantemente in filigrana.

E’ un’Italia che vuole tornare a contare e che punta a riemergere per non farsi tagliare fuori nei rapporti con la Libia.

I tre capitoli interpretati così bene da Giancarlo Previati, al punto da trasportare gli ascoltatori sulla scena del racconto, hanno proposto diverse situazioni: la forza trascinatrice dell’amicizia, un incontro galante alla 007 e le spie che cominciano a entrare in azione.

Un mix avvincente che attende ora le altre due puntate. Sempre al Pensionato Piaggi, sempre con Vincenzo Faggiano e Giancarlo Previati, sempre di lunedì, sempre di pomeriggio, il 21 e il 28 febbraio.